lunedì 8 agosto 2011

INVITO AL VIAGGIO

La fotografia che vorrei introdurre oggi si presenta con una riflessione che sicuramente sarà entrata nelle vostre teste più di una volta durante il tram tram quotidiano caratterizzato dall'incubo dei mezzi pubblici. Treni, metropolitane e autobus fanno da cornice ai nostri pensieri e la domanda che sorge sovente, ogni volta che saliamo su una di queste “navi”, è: dove mi porterà questa volta? Certo, la destinazione si basa pur sempre su una decisione personale (almeno che non sbagliamo a salire su una di “Loro”...cosa che accade decisamente troppo spesso!), ma è anche vero che, il più delle volte, la testa ormeggerà altrove.
Tutti fermi davanti a binari e fermate dell'autobus: c'è chi fuma una sigaretta, chi discute al telefono, chi, con aria interrogativa, ti analizza dalla testa ai piedi, chi ha lo sguardo perso totalmente nel vuoto. In ogni caso, tutti aspettano di partire...la meta è comune. Arriva il momento di salpare e tutti quelli che prima aspettavano, iniziano a camminare e contemporaneamente a guardarsi intorno per decidere quale possa essere, in quel momento, il posto più idoneo per il proprio umore.
Si siedono e, all'improvviso, è come se venissero risucchiati da un buco nero, una di quelle strane aree che impongono la propria presenza, ma che si rifiutano categoricamente di “fare amicizia”.
Chris Marker decide di raccontare questo leit-motiv tramite una serie di immagini che, come tante piccole pedine, vanno a ricostruire un puzzle della durata di due anni. “Passengers” è la storia di tutti noi, di gente comune che di comune non ha niente: volti sconosciuti sfilano davanti ai nostri occhi e, come spettatori di un film già visto ma non per questo conosciuto, affrontiamo i loro corpi e le loro movenze in cerca di nuove storie e di radici che ci appartengono. Claustrofobia è la prima parola che mi viene in mente nel leggere i suoi scatti: i riflessi nei vetri dei treni o delle metropolitane moltiplicano le figure e i vagoni si riempiono di eteree presenze che come fantasmi capricciosi ci spaventano urlando: “Bu!”.
“Cocteau used to say that at night, statues escape from museums and go walking in the streets. During my peregrinations in the Paris Metro, I sometimes made such unusual encounters.    Models of famous painters were still among us, and I was lucky enough to have them sitting in front of me.
— Chris Marker”. Prendendo spunto da Cocteau, Chris Marker inizia ad accorgersi dell'impressionante somiglianza fra i suoi compagni d'avventura e i modelli dei più grandi maestri della pittura. Ecco che allora un semplice treno si trasforma in una galleria d'arte dove i miti si fanno presente e le statue prendono vita.
L'invito al viaggio, a cui inneggiava lo stesso Baudelaire nei suoi “Fleurs du Mal”, è declamato...a voi la decisione se accettarlo o meno.
Questo è un video sulla sua mostra dove ci sono le foto di “Passengers” ;) http://www.youtube.com/watch?v=PYawOeHtCeY